
VIAGGIO IN LIBERIA, NELLE MINIERE ARTIGIANALI DI DIAMANTI
A giugno del 2024 ho trascorso un paio di settimane in Liberia visitando diversi villaggi di minatori artigianali.
Ho raggiunto Chie Murakami durante uno dei suoi due soggiorni annuali nel paese, potendo conoscere i minatori e - finalmente! - vedere dal vivo il lavoro di Diamonds for Peace, che sostengo dal 2018.
È stato un viaggio duro, vero ed intenso, ma necessario.
Sono partita con un taccuino, che ho tenuto diligentemente anche nelle situazioni più estreme, e con la mia attrezzatura fotografica, che ho utilizzato per intervistare chiunque volesse rivolgersi alla videocamera. Ancora non sono riuscita a mettere assieme tutto - non è stato semplice.
Intanto, però, voglio qui condividere la Parva newsletter che inviai da Gbarma, ovvero un messaggio Whatsapps che riuscii a mandare ad Anna.
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Ciao dalla Liberia!
Questa Parva newsletter è un messaggio che sono riuscita ad inviare ad Anna, mentre di passaggio a Gbarma, prima di raggiungere Camp Alpha, l'ultima e più remota tappa. Se tutto va bene restano ancora 4-6 ore di auto. Più ci si allontana da Monrovia, la capitale, più le strade diventano strette e difficili, esili e precari tagli rossi nel mezzo di una foresta che sembra infinita. Immagino che la fine della strada sia un cunicolo della foresta, passaggio spaventoso al mondo della magia e deisacrifici umani. Il farmaco antimalarico, tra gli infiniti effetti indesiderati, può causare anche allucinazioni, ma sto benissimo.
La foto che vedete l'ho scattata un paio di giorni fa a Weasua ed è probabilmente tra quelle a me più care. La mano è di Rafael, un digger, cioè chi non ha licenza e dunque lavora nel sito di estrazione per il minatore, mentre la donna sullo sfondo è Victoria, la minatrice. Molto probabilmente questi saranno i primi diamanti dal progetto Diamonds for Peace che andranno i commercio.
Per avere la filiera pronta manca un solo tassello: un compratore di nazionalità liberiana in possesso di regolare licenza. Al momento ne esistono solo due e, per ovvi motivi, non vogliono collaborare con Diamonds for Peace, ma forse abbiamo trovato la giusta persona.
Victoria era esitante all'idea di aspettare per poter vendere questi diamanti a me, invece che attraverso la solita via, pur se con prezzo meno equo. Però, quando le ho detto che ci sono persone che ogni volta che pubblico un nuovo gioiello con diamanti mi chiedono se le gemme vengono dal progetto Diamonds for Peace, che ci sono persone che mi scrivono periodicamente per sapere se è disponibile il primo materiale perché vogliono contribuire al progetto, e che ci sono addirittura persone che stanno già mettendo da parte i soldi per poter avere un gioiello con i suoi diamanti, il suo volto si è illuminato, come se avesse appena assistito a qualcosa di incredibile eppure reale, perché incontestabilmente vera.
Ha cambiato idea.
Prima di salutarci mi ha chiesto la mia e-mail, così da potermi scrivere quando a Monrovia.
Ma ora smetto di scrivere, altrimenti rischio di perdere la possibilità di far arrivare queste parole e la foto ad Anna.
Con gratitudine,
Mara"
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